dipendenza affettiva " anomala"
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dipendenza affettiva " anomala"
Buongiorno a tutti, scrivo qui per cercare di ricevere aiuto e consigli in un periodo della mia vita che è semplicemente orribile.
Mi chiamo Silvia e ho 28 anni.
cercherò di essere sintetica. Da qualche tempo sospetto di essere diventata affettivamente dipendente. Ma in me trovo delle caratteristiche anomale.... Non so come fare a partire a spiegare.....
Credo di aver vissuto l'amore in maniera sbagliata sin dall'infanzia (ho avuto un padre assente... ma magari questo lo affronterò più avanti).
Dopo un paio di storie vissute male, molti flirt e frequentazioni, nel 2008 conosco un ragazzo con cui rimarrò fino a marzo 2013. Ma io non lo amavo. Sono rimasta con lui perchè...oltre al fatto che era un ragazzo innamorato di me, che mi conosceva e che tutto sommato mi trattava bene, perchè avevo paura. Nel 2011 mia madre si è ammalata di cancro, e quindi per me è diventato ancora più difficile lasciarlo, perchè il tutto si è sommato a una situazione familiare pesante.
Ma questa paura inizia a prendere forma solo ora, è come si stesse rivelando. Sempre a gennaio 2013 perdo mia madre, il che ha sconvolto profondamente tutti gli equilibri familiari, a casa mia mi trovo male e solo ora, dopo un anno, le cose sono tranquille, ma solo all'apparenza, perchè in realtà mi sono semplicemente rassegnata a vivere con mio padre e mio fratello. Sta di fatto che io DA SOLA sto male. Sono irrequieta e mi sembra di non trovare un senso a niente.
Ora veniamo al grosso del problema. A maggio 2013, conosco un altro ragazzo per cui mi prende un'infatuazione, una cotta, non so, sta di fatto che ci mettiamo assieme. Passo una bella estate, seppure intervallata da dubbi se amarlo o meno. Da settembre vengo presa da un'ansia incontrollabile, che riesco a calmare solo ora, che riguarda proprio la mia relazione. Dopo quasi 8 mesi, seppure questo ragazzo mi piaccia molto, e lui è veramente molto innamorato, io.. non so cosa fare con lui, mi piace molto ma non so se rimanerci assieme o no. Sento che devo trasformarmi IO, modificare il mio modo di amare, anche se questo purtroppo significa perdere lui. Il fatto è che voglio trovare un senso. Io lavorativamente sono determinata e so cosa fare. Ma per il resto sono sbandata, non ho amiche e non capisco perchè mi invischio in storie così, perchè non mi innamoro di ragazzi che per me potrebbero essere perfetti. In tutta la mia vita sentimentale, IO ho sempre lasciato, nessuno lo ha mai fatto. Io non so cosa significa venire lasciata! Riflettendoci bene, posso dire di non essere mai stata innamorata, e sicuramente non ho mai amato.
Oltre a stare male per questo, sto male anche per mia mamma.... è un periodo veramente orribile.
In nocciolo della questione è: io leggo di tutte queste storie di donne che effettivamente amano troppo, e si legano a uomini effettivamente sbagliati, mentre io divento dipendente da ragazzi che sono oggettivamente bravi, innamorati e per me farebbero veramente di tutto. Ma poi io puntualmente ho dubbi, mi sento in gabbia quasi, sto male se penso di lasciarli, e soffro come se effettivamente mi lasciassero loro. RIconosco di essere dipendente ma non so le dinamiche.... perchè faccio così?
Io spererei fortemente di salvare la mia attuale storia...perchè lui è un ragazzo che mi piace, è un bravo ragazzo.....ci sto molto bene assieme. Ma la vedo dura.
Accetto consigli da tutti voi. grazie mille
Silvia
Mi chiamo Silvia e ho 28 anni.
cercherò di essere sintetica. Da qualche tempo sospetto di essere diventata affettivamente dipendente. Ma in me trovo delle caratteristiche anomale.... Non so come fare a partire a spiegare.....
Credo di aver vissuto l'amore in maniera sbagliata sin dall'infanzia (ho avuto un padre assente... ma magari questo lo affronterò più avanti).
Dopo un paio di storie vissute male, molti flirt e frequentazioni, nel 2008 conosco un ragazzo con cui rimarrò fino a marzo 2013. Ma io non lo amavo. Sono rimasta con lui perchè...oltre al fatto che era un ragazzo innamorato di me, che mi conosceva e che tutto sommato mi trattava bene, perchè avevo paura. Nel 2011 mia madre si è ammalata di cancro, e quindi per me è diventato ancora più difficile lasciarlo, perchè il tutto si è sommato a una situazione familiare pesante.
Ma questa paura inizia a prendere forma solo ora, è come si stesse rivelando. Sempre a gennaio 2013 perdo mia madre, il che ha sconvolto profondamente tutti gli equilibri familiari, a casa mia mi trovo male e solo ora, dopo un anno, le cose sono tranquille, ma solo all'apparenza, perchè in realtà mi sono semplicemente rassegnata a vivere con mio padre e mio fratello. Sta di fatto che io DA SOLA sto male. Sono irrequieta e mi sembra di non trovare un senso a niente.
Ora veniamo al grosso del problema. A maggio 2013, conosco un altro ragazzo per cui mi prende un'infatuazione, una cotta, non so, sta di fatto che ci mettiamo assieme. Passo una bella estate, seppure intervallata da dubbi se amarlo o meno. Da settembre vengo presa da un'ansia incontrollabile, che riesco a calmare solo ora, che riguarda proprio la mia relazione. Dopo quasi 8 mesi, seppure questo ragazzo mi piaccia molto, e lui è veramente molto innamorato, io.. non so cosa fare con lui, mi piace molto ma non so se rimanerci assieme o no. Sento che devo trasformarmi IO, modificare il mio modo di amare, anche se questo purtroppo significa perdere lui. Il fatto è che voglio trovare un senso. Io lavorativamente sono determinata e so cosa fare. Ma per il resto sono sbandata, non ho amiche e non capisco perchè mi invischio in storie così, perchè non mi innamoro di ragazzi che per me potrebbero essere perfetti. In tutta la mia vita sentimentale, IO ho sempre lasciato, nessuno lo ha mai fatto. Io non so cosa significa venire lasciata! Riflettendoci bene, posso dire di non essere mai stata innamorata, e sicuramente non ho mai amato.
Oltre a stare male per questo, sto male anche per mia mamma.... è un periodo veramente orribile.
In nocciolo della questione è: io leggo di tutte queste storie di donne che effettivamente amano troppo, e si legano a uomini effettivamente sbagliati, mentre io divento dipendente da ragazzi che sono oggettivamente bravi, innamorati e per me farebbero veramente di tutto. Ma poi io puntualmente ho dubbi, mi sento in gabbia quasi, sto male se penso di lasciarli, e soffro come se effettivamente mi lasciassero loro. RIconosco di essere dipendente ma non so le dinamiche.... perchè faccio così?
Io spererei fortemente di salvare la mia attuale storia...perchè lui è un ragazzo che mi piace, è un bravo ragazzo.....ci sto molto bene assieme. Ma la vedo dura.
Accetto consigli da tutti voi. grazie mille
Silvia
zulfia- Messaggi : 1
Data d'iscrizione : 09.01.14
Re: dipendenza affettiva " anomala"
Ciao Zulfia e benvenuta,
spesso i nostri problemi affettivi nascondono un disagio profondo . Il nostro modo di amare parla di noi, di come siamo dentro, di quanto è ferito il nostro bambino interiore, cioè quella parte di noi che ancora da adulti recita la parte che siamo stati indotti a recitare da bambini.
Per essere liberi ed amare veramente, cioè non possedere ma dare amore, comprensione, affetto, amicizia, tolleranza al nostro partner, dobbiamo liberare il nostro bambino interiore. E per fare questo ci sono moltissime tecniche e strade.
In questo momento ti trovi in un momento particolarmente difficile della tua vita. La perdita di tua mamma, il ritrovarti "
sola"
, il porti trante domande su te stessa e sul vivere.
Per me l'insorgere della "
malattia"
della dipendenza affettiva ha significato una grande sofferenza per superare la quale ho dovuto guardare dentro di me, voler capire, voler cambiare e progredire.
Ho usato molti mezzi per inseguire la libertà: leggere libri sull'argomento, pregare, i 12 passi, condividere con altri dipendenti, tenere un diario, la psicoterapia, il counselling, etc...tutto concorre al raggiungimento dello scopo, dobbiamo solo trovare gli strumenti che più ci si addicono.
Il mio asso nella manica comunque è stato la Fede in Gesu', Lui è il Medico e la Medicina per eccellenza, Lui davvero libera.
Il Vangelo, se letto con fede può aiutarci a risolvere ogni problema dentro di noi.
Un abbraccio, continua a scriverci di te!
Luce " title="Smile" />
spesso i nostri problemi affettivi nascondono un disagio profondo . Il nostro modo di amare parla di noi, di come siamo dentro, di quanto è ferito il nostro bambino interiore, cioè quella parte di noi che ancora da adulti recita la parte che siamo stati indotti a recitare da bambini.
Per essere liberi ed amare veramente, cioè non possedere ma dare amore, comprensione, affetto, amicizia, tolleranza al nostro partner, dobbiamo liberare il nostro bambino interiore. E per fare questo ci sono moltissime tecniche e strade.
In questo momento ti trovi in un momento particolarmente difficile della tua vita. La perdita di tua mamma, il ritrovarti "
sola"
, il porti trante domande su te stessa e sul vivere.
Per me l'insorgere della "
malattia"
della dipendenza affettiva ha significato una grande sofferenza per superare la quale ho dovuto guardare dentro di me, voler capire, voler cambiare e progredire.
Ho usato molti mezzi per inseguire la libertà: leggere libri sull'argomento, pregare, i 12 passi, condividere con altri dipendenti, tenere un diario, la psicoterapia, il counselling, etc...tutto concorre al raggiungimento dello scopo, dobbiamo solo trovare gli strumenti che più ci si addicono.
Il mio asso nella manica comunque è stato la Fede in Gesu', Lui è il Medico e la Medicina per eccellenza, Lui davvero libera.
Il Vangelo, se letto con fede può aiutarci a risolvere ogni problema dentro di noi.
Un abbraccio, continua a scriverci di te!
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