dipendenzaaffettiva
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Dare un nome a certe sofferenze

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Messaggio Da Enya Dom 7 Apr - 21:38

Ciao a tutti,
sono nuova.
Ho scoperto per caso questo forum e per curiosità l'ho visitato.
Per diverso tempo ho avuto l'idea di essere un pò dipendente a livello affettivo, ma come accade spesso, ho dato poca importanza a questo aspetto della mia vita, finchè un paio di episodi importanti non mi hanno portata a fare chiarezza.
Vorrei essere breve: dieci anni fa ho avuto la mia prima storia importante con un ragazzo, avevo 15 anni. E' finita, come finiscono molte storie, con una serie di complicazioni e sofferenze, ma soprattutto di irrisolti e di pensieri ossessivi che comunque mi riportavano a pensare a lui come l'uomo della mia vita, malgrado stessimo facendo due vite totalmente differenti.
Qualche anno fa ho avuto la seconda storia importante, finita ancora più male. Una serie di inibizioni e limitazioni della libertà, la maggior parte (a questo punto posso constatare) inflitte da me stessa perchè malgrado sentivo di non meritare alcuni suoi atteggiamenti con me, continuavo a stare insieme. Non riuscivo a vedermi fuori da quella relazione che ormai aveva riempito tutta la mia vita. Comunque poi una serie di eventi, belli e brutti, mi hanno portata a capire di vivere una relazione malata e l'ho lasciato.
Tra gli eventi, il ricordo ossessivo del mio ex. Mi è tornato in sogno. Una, due, tre... fino a riempire tutte le mie notti, lasciandomi al mattino con un forte senso di angoscia, rimpianti, pentimenti. Mi iscrissi a facebook con la motivazione di ricontattare lui, pensate un pò e come questa, tante altre mie azioni allucinanti.
Tutto questo fino a due anni fa, in cui "
ho ottenuto ciò che volevo"
: riavere un contatto con lui. Ci siamo riparlati, chiariti, perdonati, ma niente di tutto questo che io speravo bastasse per placare la mia angoscia, alla fine l'ha placata davvero.
Alla fine lui si è fidanzato e io sono "
tornata alla mia vita"
. Sono stata un anno malissimo, in preda a veri e propri deliri, tormenti, sensi di colpa, paure, etc.
Lui (adesso mi dico "
per fortuna"
prima lo maledicevo) è stato bravo a tagliare i contatti con me dopo aver visto che deliravo. Io inizialmente mi sono arrabbiata tantissimo, anche se credevo di meritarlo come la pena inflittami per scontare i miei errori passati con lui... la mia testa tornava spesso a lui, controllavo il suo profilo, lo pensavo, a volte lo sognavo. Tutto questo fino bo, a questa estate... penso... che l ho visto con la sua ragazza e ho trascorso una bruttissima serata in preda all'angoscia, al senso di vuoto e all'ansia. Ma adesso dico che quella visione di lui con lei mi è servita perché poi le cose hanno iniziato a prendere un'altra piega...
A volte ancora mi capita, come un mese fa in cui l'ho sognato di nuovo... sono stata malissimo, ha creato scompenso alla mia vita. Ma devo riconoscere che mi sento piu consapevole di quello che succede.
Per esempio, anche leggendo le cose scritte su questo forum, posso riconoscermi a pieno quando dite che i dipendenti affettivi spesso lo sono perché vengono da un contesto familiare privo di amore o comunque con situazioni non molto piacevoli a livello affettivo. Be, io mi ritrovo in pieno. I miei non sono mai andati d'accordo ma sono rimasti insieme per una questione di paura, forse, paura di restare da soli, di separarsi... ripeto, forse... e poi... poi non mi metto a scrivere tutto altrimenti potrei finire domani... Io ho dovuto sempre lottare per avere un gesto d'amore, soprattutto con mia madre. Devo dire che ad oggi posso contare sulle dita le volte in cui mi sono sentita amata e compresa quando ne avevo molto bisogno. Penso alle crisi adolescenziali o anche all'infanzia. Alla fine mi sono sempre sentita abbandonata da lei nei momenti meno opportuni. Mio padre in realtà è stato sempre assente. Forse non me l ha mai creata l aspettativa di esserci per me, ecco perché da lui, paradossalmente, mi sono sentita più amata. Non so... e un giorno lo capirò...
Ma adesso vorrei dirvi, per concludere, che forse la risposta, il nome a tutto quello che mi è capitato con il mio ex, con i tanti ragazzi che ho avuto e con cui è finita male, si chiama DIPENDENZA AFFETTIVA. Situazione che continua a capitarmi comunque con altre tipologie di persone e per altri motivi diversi dall'amore. Penso alle amicizie. Sono sempre in bilico a capire se alcuni loro comportamenti sono sbagliati o se sono io ad avere una percezione sbagliata degli stessi e della relazione in se per se. Questa consapevolezza nata da poco in me, per quanto ancora molto fragile, mi sta aiutando ad essere più razionale e a far andare i rapporti meglio, cercando di comprendere meglio dentro di me cosa succede ed intervenire.
Tutto qui per adesso...
Spero di avere un riscontro con voi.
Vi saluto e vi ringrazio per la possibilità che mi avete dato di esporre la mia esperienza. Spero di continuare e di approfondire, magari certi aspetti.
Sono sicura che si può guarire dalla dipendenza affettiva esattamente come si guarisce per tante altre dipendenze (che pure io ho avuto: droga, alcool, sesso, etc) ma che piano sono riuscita ad andare alla radice e ad estirparle.
Adesso resta la madre di tutte le dipendenze che è appunto quella affettiva.

Enya

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